"Perchè ricordare?" (viaggio 2017)

"Oggi si potrebbe chiedere: perché la memoria, perché ricordare, perché infliggere un dolore tale? 
In fondo per i morti è tardi, ma per i vivi no. 
Se non si può annullare il tormento, si può invece sperare, riflettere, prendere coscienza. 
Prendi posizione, la neutralità favorisce sempre l'oppressore, non la vittima. 
Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato" 
Elie Wiesel

Buongiorno Bosnia! Capitolo 1 - Mostar
Visitato il borgo di Pocitelj, sito Unesco ed ex caravanserraglio turco, arriviamo in una bollente Mostar. Una città che mantiene il suo antico fascino ma dalle tante contraddizioni. Ogni forma, edificio, luogo, disegno parla e racconta di una memoria. Il monumento ai partigiani costruito da Bogdanovic ne è uno dei maggiori emblemi così come il campanile della chiesa francescana che svetta da ogni punto si guardi la città.
Le nuove generazioni rappresentano il futuro ed il centro Abrasevic si rivolge a tutti nel tentativo di coinvolgere senza porsi il preciso scopo di riconciliare. Quello sarà il naturale effetto dell'incontro fra giovani: Costruire un ponte è importante ma si devono creare le relazioni perchè quel ponte venga attraversato da chi vive le due sponde.




Buongiorno Bosnia! Capitolo 2 - Sarajevo
Ogni passo è intriso di Storia, una Storia d'Europa, una Storia di ognuno di noi. Questa città è crocevia di fatti determinanti per tentare di meglio comprendere l'oggi e riflettere su ciò che spesso diamo per scontato. Camminare queste strade è di per sè un esercizio di decostruzione e ricostruzione. Un simbolo su una bandiera, l'architettura di un edificio, il conio di una moneta, tutto ci parla di cultura, del potere di nominare e raccontare una versione, della volontà di non dimenticare lungo il sentiero delle diverse narrazioni.
La visita alla biblioteca e alla mostra su Sarajevo ci accompagnano gradualmente verso la profondità del nostro viaggio; ritroviamo vecchi amici dell'Associazione Adopt Srebrenica e la condivisione dell'incontro al Post Conflict Research Center rappresenta un tassello determinante per assemblare il complicato mosaico di questo cammino. Conoscere le gesta di eroi quotidiani e loro umanità: il più grande esempio di civiltà.






Buongiorno Bosnia! Capitolo 3 - Sarajevo, secondo giorno
L'identità è un qualcosa di fluido che può modificarsi nello spazio e nel tempo. Cambia per via di eventi esterni, sociali e politici, cambia in base al leader di un Paese, cambia a seconda di come viene raccontata la Storia; può però cambiare anche per scelte personali. La scelta è uno dei temi più potenti e ricorrenti di questo nostro viaggio. Dopo aver visitato il tunnel di Sarajevo e il museo archeologico, Jovan Divjak - educatore, scrittore, generale, soprattutto un uomo - ci ha raccontato le sue scelte, che lo hanno portato a battersi per ciò che riteneva giusto e dare futuro ai giovani grazie alla sua associazione e a quanti hanno dato il loro contributo alla causa. Perchè - ci dice - "l'istruzione non venga utilizzata come oppio per i popoli e strumentalizzata per cancellare la memoria anzichè usarla per costruire il domani".


Buongiorno Bosnia! Capitolo 4 - Srebrenica
Erano solo passioni, erano solo sorrisi, erano solo affetti, erano qualche carezza al mattino, erano guardar crescere il proprio bambino. Erano coltivare un orto, guidare una bella automobile. lavorare e mandare a scuola i propri figli. Erano contraddizioni e litigi, erano discriminazioni di genere e lotte operaie. Erano culture e tradizioni, erano retaggi di incroci e sapori. erano padri, madri, nonni e nonne, fratelli e sorelle. Erano passi che hanno percorso lo stesso pavimento su cui stiamo camminando. Erano e sono ancora persone.


Buongiorno Bosnia! Capitolo 5 - Srebrenica, secondo giorno
Sono le storie di eroi quotidiani che ci aiutano a capire quanto ognuno sia coinvolto, le storie di chi si assume la responsabilità di ritornare, di rimanere e ricostruire. Trovare la forza per trasformare una tragica eredità in una speranza concreta. Scegliere di generare nuova vita e portarla sulle spalle finchè un giorno camminerà per il mondo. E farà le proprie scelte, perchè il futuro non è ancora stato scritto.


Buongiorno Bosnia! Capitolo 6 - Tuzla
Arriviamo a Tuzla, una città che traspira Resistenza e che tramite i propri memoriali non incolpa un popolo ma un atto, come esempio di tutti i crimini contro l'Essere Umano.
Abbiamo incontrato tragedie, dolore e sofferenze - di un passato troppo prossimo e quindi presente - ma anche tanta energia e coraggio, voglia di ricominciare e di guardare avanti senza dimenticare quel che è stato. Donne e uomini che si riconciliano alla vita grazie alla forza dell'amore per la propria famiglia, per la propria terra, per il futuro dei propri figli. Un percorso che ha attraversato anche il sentimento di rabbia verso l'ingiustizia e che potrebbe generare altro odio. La storia di Zjio ci insegna come una scelta possa essere fatta persino quando si è stati vittime delle più gravi atrocità: la scelta di perdonare.




Buongiorno Bosnia! Capitolo 7 - Jasenovac
Avevamo iniziato questo viaggio parlando di come viene fatta memoria andando a visitare a Mostar uno dei monumenti ideati da Bogdan Bogdanovic e oggi abbiamo chiuso con un'altra delle 21 opere a lui commissionate da Tito. Siamo stati al campo di concentramento di Jasenovac in Croazia, dove il mastodontico fiore eretto e tutti gli elementi circostanti sono stati pensati come il tentativo di rappresentare un potente inno alla vita in un luogo in cui a migliaia di persone è stata tolta.
Cosa torna da viaggi come questo? Qualcosa non torna, qualcos'altro torna. Torna esser maggiormente consapevoli di ciò che è stato, sapendo di volerne sapere di più. Tornano gli incontri e la voglia di condividerne ancora. Torna l'importanza delle piccole cose quotidiane - come recita la poesia di Kovacic - quelle che ritrovi in una foto o in un ricordo di una persona cara. Torna sentirsi il dovere di raccontare e farsi moltiplicatori dei messaggi che abbiamo avuto il privilegio di ricevere ancora una volta. Torna la promessa di ritornare e di continuare a costruire legami autentici perchè ciò che è stato non sia mai più.
Doviđenja Bosnia!


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